Gli Dei Romani.

Gli Dei Romani sull'olimpo
Giove è al centro con il fulmine, affiancato da Giunone, Minerva, Nettuno, Marte, Venere, Apollo e Diana, tutti raffigurati con i loro simboli distintivi.

Chi erano gli dèi a cui i Romani dedicavano i templi?

I Romani credevano che tantissimi dèi e dee governassero la loro vita e il mondo intorno a loro. Ogni divinità aveva un compito specifico: alcuni dèi proteggevano le persone, altri facevano crescere i raccolti, altri ancora aiutavano nelle battaglie. Ecco perché costruirono tanti templi, ognuno dedicato a un dio o a una dea speciale. Ma chi erano questi dèi così importanti? E perché erano così amati dai Romani? Scopriamolo insieme!

Giove: il re degli dèi

Giove, re degli dèi, è raffigurato davanti al maestoso Tempio di Giove Capitolino, con il fulmine in mano, che simboleggia il suo potere su cielo e fulmini. Il cielo tempestoso sopra di lui illumina la scena, mentre i cittadini romani offrono preghiere e ringraziamenti per una vittoria.

Uno degli dèi più importanti era Giove, il re di tutti gli dèi. Giove era il dio del cielo, dei fulmini e dei tuoni. I Romani pensavano che Giove fosse il protettore di Roma, per questo gli dedicarono il Tempio di Giove Capitolino, uno dei più grandi e maestosi. Il tempio era costruito sul Campidoglio, la collina più importante di Roma, proprio per mostrare quanto fosse grande e potente questo dio. Quando i Romani vincevano una battaglia, andavano nel tempio di Giove per ringraziarlo. Se invece c'era una tempesta, pregavano lui per calmare i fulmini e proteggere la città.

Saturno: il dio del tempo e dell’agricoltura

l'immagine colorata che rappresenta Saturno, il dio del tempo e dell'agricoltura, davanti al Tempio di Saturno nel Foro Romano. Saturno tiene una falce, simbolo della sua connessione con l'agricoltura, circondato da simboli di ricchezza e abbondanza, come monete d'oro e raccolti. Sullo sfondo, il popolo romano celebra la festa dei Saturnali, scambiando doni e godendosi festeggiamenti in un'atmosfera di gioia e unità.

Un altro dio molto importante per i Romani era Saturno, il dio del tempo e dell’agricoltura. Ma Saturno non era solo un dio: per i Romani, era anche il simbolo della ricchezza. Proprio per questo il Tempio di Saturno, costruito nel Foro Romano, era usato anche come tesoreria dello Stato, cioè il posto dove conservavano i soldi e i tesori più preziosi della città. Saturno era molto importante per i contadini, che gli offrivano doni sperando in buoni raccolti. Ogni anno, in onore di Saturno, si svolgeva una festa chiamata Saturnalia, durante la quale tutti, ricchi e poveri, si scambiavano doni e si divertivano insieme. Era un momento di gioia e felicità per grandi e piccini, e si pensava che Saturno fosse felice di vedere il popolo così unito e allegro.

Cerere: la dea delle messi

Cerere, la dea romana dell'agricoltura, davanti al suo antico tempio. Cerere tiene in mano un fascio di grano, simbolo del suo ruolo nel nutrire la terra e garantire abbondanti raccolti di cereali come grano e orzo. Sullo sfondo, i Romani celebrano una festa primaverile in suo onore, con cerimonie e offerte per ringraziarla dei doni della terra.

Un'altra dea fondamentale era Cerere, la dea che faceva crescere il grano, l’orzo e tutti i cereali. Per i Romani, Cerere era come una madre che si prendeva cura di loro, assicurandosi che ci fosse sempre cibo per sfamare tutti. Il suo tempio fu costruito nel 493 a.C., subito dopo la nascita della Repubblica Romana, ed era un luogo di preghiera per chiedere raccolti abbondanti. Ogni primavera, i Romani organizzavano feste in suo onore, durante le quali si svolgevano grandi cerimonie per ringraziarla per i doni della terra.

I Diòscuri: i fratelli coraggiosi

Diòscuri, i gemelli Castore e Polluce, eroi protettori dei Romani, davanti al loro tempio nel Foro Romano.  una vittoria con feste e cerimonie.

Hai mai sentito parlare dei Diòscuri? I Diòscuri erano due fratelli gemelli, Castore e Polluce, che venivano considerati degli eroi molto coraggiosi. Secondo la leggenda, i due fratelli aiutavano i Romani durante le battaglie. Per questo motivo, nel 482 a.C., venne costruito un tempio in loro onore nel Foro Romano. Si diceva che i Diòscuri apparissero sui campi di battaglia per dare forza e coraggio ai soldati. Ogni volta che i Romani vincevano una battaglia importante, facevano grandi feste per ringraziare Castore e Polluce.

Vesta: la dea del fuoco sacro

Vesta, la dea romana del focolare, davanti al suo tempio circolare nel Foro Boario. Le sacerdotesse Vestali sono raffigurate mentre si prendono cura del fuoco sacro, che arde al centro del tempio, proteggendo la città.

Una delle dee più amate era Vesta, la dea del focolare, il fuoco che riscalda le case e le rende accoglienti. A Vesta era dedicato un tempio speciale nel Foro Boario, dove ardeva un fuoco sacro che doveva rimanere sempre acceso. Le sacerdotesse che si prendevano cura di questo fuoco erano chiamate Vestali, e il loro compito era molto importante. Se il fuoco si spegneva, si pensava che Roma fosse in pericolo. Le Vestali vivevano nel tempio e dedicavano la loro vita alla dea Vesta, mantenendo il fuoco acceso e pregando per la protezione della città. Il tempio di Vesta aveva una forma circolare, diversa da tutti gli altri, e rappresentava il calore e la protezione che la dea offriva alle famiglie romane.

Fortuna Virile: la dea della buona sorte

Fortuna Virilis, la dea romana della fortuna, davanti al suo tempio nel Foro Boario. La dea tiene una cornucopia, simbolo di abbondanza e buona sorte, mentre i cittadini romani offrono piccoli oggetti e monete in segno di gratitudine per le benedizioni ricevute.

Hai mai desiderato che la fortuna ti aiutasse? Per i Romani, la dea della fortuna si chiamava Fortuna Virile, ed era molto venerata. Nel Foro Boario, accanto al Tempio di Vesta, c’era un altro tempio dedicato proprio a questa dea. La Fortuna Virile era considerata la protettrice del destino e della buona sorte, ed era invocata soprattutto da chi cercava di avere successo nella vita. Il suo tempio, ancora oggi visibile, è uno dei meglio conservati a Roma. Ogni anno si svolgevano grandi feste in suo onore, durante le quali le persone chiedevano fortuna per sé e per la propria famiglia. La fortuna era così importante che spesso venivano lasciati piccoli oggetti o monete nel tempio come segno di gratitudine per un buon evento accaduto.

Morale della storia

I Romani costruivano templi per ringraziare e onorare gli dèi che proteggevano la loro città e le loro famiglie. Grazie ai templi e ai riti, si sentivano al sicuro, sapendo che gli dèi li avrebbero aiutati nelle difficoltà.

Riassunto: I Romani costruirono templi per onorare tanti dèi e dee, come Giove, Saturno, Cerere e Vesta, che proteggevano la città e la sua gente.

Bibliografia:

  1. Mario Rossi, I templi di Roma antica: dèi e costruzioni, Edizioni Bambini Curiosi, Roma, 2021.
  2. Luisa Bianchi, Gli dèi della Repubblica Romana, Editrice Saperlo, Milano, 2020.
  3. Carla Verdi, Le divinità romane spiegate ai più piccoli, Edizioni Piccole Scoperte, Torino, 2022.

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